sábado, 12 de janeiro de 2008
I segreti (X)
Frate Roger Bacon in I Segreti dell'Arte e della Natura e Confutazione della Magia, Capitolo V, Edizione di 1622.
Di strumenti ottici artificiali
Infatti, come Socrate scoprì che il drago, che corrompeva la città e la regione con il suo fiato e la sua influenza pestifera, abitava nei nascondigli dei monti, così i nemici possono scoprire tutte le cose che sono nelle città e negli eserciti avversari. Si possono anche disporre i corpi in modo tele che fluidi e influenze velenose e infettive siano condotte dove l'uomo vuole; si narra che Aristotele insegnò ciò ad Alessandro. Per questo insegnamento questi ricondusse nella città stessa il veleno del Basilisco drizzato sopra il muro della città contro l'esercito. Si possono anche disporre lenti in modo che un uomo entrando in una casa veramente veda ogni cosa e oro e argento e pietre preziose e tutto ciò che si volesse, mentre chi si affrettasse al luogo della visione non troverebbe nulla. Non è dunque necessario che noi ricorriamo alle illusioni magiche quando la potenza del sapere insegna ad operare ciò che basta. Ma vi sono poteri di disposizione ancora più sublimi, per cui i raggi, mediante diverse rifrazioni e riflessioni, vengono riuniti e condotti a qualsiasi distanza si voglia, finchè vien bruciata qualunque cosa sia presa di mira. Fanno testimonianza di ciò gli specchi che bruciano oggetti posti davanti e dietro a loro, come autori veritieri insegnano nei libri. E più di tutte le disposizioni di specchi e di tutte le applicazioni conta il risultato di poter disegnare le cose del cielo secondo la loro lunghezza e larghezza nella figura fisica con cui naturalmente si muovono con moto quotidiano e solo un regno varrebbe queste cose per l'uomo sapiente. Questi esempi di disposizioni di specchi dunque bastino, benchè se ne possano addurre infiniti altri meravigliosi.
Frate Roger Bacon in I Segreti dell'Arte e della Natura e Confutazione della Magia, Capitolo V, Edizione di 1622.